La struttura dell'opera
Per tracciare una struttura dell'opera, Jacques Chevalier ha diviso e classificato i frammenti di Pascal con l'obiettivo di ricreare la struttura di una vera apologia. Secondo lo Chevalier, dunque, l'opera si può strutturare in:
Prefazione generale, dove si traccia il disegno stesso dell'opera, ponendo le basi per tutti gli altri pensieri (mentalità geometrica e mentalità intuitiva, doveri dell'uomo, regole del giudizio e del linguaggio).
Parte prima: l'uomo senza Dio. In questa prima parte Pascal descriverebbe la miseria dell'uomo, il suo posto nella natura fra i due infiniti (il tutto e il nulla), l'abitudine che lo schiavizza, l'immaginazione che lo inganna, l'amor proprio che lo seduce, il divertimento che lo distrae ed infine l'affermazione della necessità di cercare Dio.
Parte seconda: l'uomo con Dio. Questa parte seconda ed ultima è suddivisa in altri 3 capitoli, dove Pascal confuta le tesi dei filosofi antichi (stoici, epicurei, dogmatici e pirroniani), afferma la contraddizione e la cecità dell'Ebraismo, descrive la vera religione, propone la sua celebre "scommessa", distingue interiorità ed esteriorità, e parla dei mezzi per la fede. Dopodiché, comincia a elencare e a spiegare le prove del Cristianesimo, che lo renderebbero superiore a ogni altra religione o filosofia, e le divide in profezie (dall' Antico Testamento), miracoli (prima e dopo Cristo), perpetuità (ovvero continuità ed antichità della religione),
santità e moralità dei veri cristiani e ragionevolezza (infatti solo la Grazia di Cristo può dar ragione della nostra miseria). Infine, in questa parte, Pascal parla della Chiesa, della sua sovrannaturale fondatezza e forza, e della sua infallibilità dottrinale, coordinata dal Papa