Un giovane genio che coltiva l'ambizione di "mutare in musica la propria vita". Una donna misteriosa, che esprime in un canto dalle divine sonorità la profonda innocenza della sua anima.
Un anziano liutaio che ha costruito uno splendido violino, nero come gli occhi e la chioma di quella donna...
In una Venezia settecentesca, silenziosa ma al tempo stesso satura di voci, di echi che sorgono dalle profondità della coscienza e dei desideri che vi si annidano come incancellabili fantasmi, questo nuovo, piccolo grande romanzo di Maxence Fermine si presenta come un inno alla voce della Donna, quella voce che può incantare e bruciare la vita di un uomo e fargli capire, nel momento del rischio estremo, che amore, femminilità e musica sono una sola cosa, che ha nome Assoluto.
"La tua opera, Johannes... prima di scriverla dovresti viverla."
"E' vero", disse Johannes. "Non ci avevo mai pensato. Non avevo nemmeno pensato che vivere potesse essere utile."
"Eppure io so come rendere interessante la tua vita".
"Ah sì? E come?"
"Andando a cercare la parte di sogno che ti spetta di diritto."
"E dov'è, questa parte di sogno?"
"Un po' dovunque nel mondo. Ma soprattutto dentro di te!"
Tratto dal libro "Il violino nero" di Maxence Fermine
FONTE: http://rcslibri.corriere.it/bompiani/popup/violinonero.html